mercoledì, aprile 26, 2006

Le memorie raccontate-Il video del gioco dei colombi

Col discorso sul gioco dei colombi spero di avere aperto uno spazio per il piacere del ricordo offrendo alla meditazione un pezzo di intima storia della nostra città da piantare come germoglio nelle memorie ignare o, peggio,indifferenti e sorde. Spero di esserci riuscito, anche se sono solo all'inizio del viaggio che ho deciso di intraprendere. Nel precedente post ho voluto fare una descrizione generale dell'argomento facendo riferimento anche ad interessanti note storiche, il mio obiettivo non è sicuramente quello di far rinascere questo tipo di caccia o gioco come lo chiamavano i nostri nonni per ovvie ragioni, bensì far conoscere una tradizione antica che si è insediata sul nostro territorio più di mille anni fà. Se chiedete un pò in giro per Cava "Le hai mai viste le torri sulla serra?Sai a cosa servono?Chi le ha costruite?" la maggior parte delle persone a cui porgerete la domanda vi risponderà con le cose più strane, e saranno pochi coloro che vi daranno la risposta giusta, ne sentirete di tutti i colori; allora mi chiedo e dico, ma come possono le persone amare qualcosa di cui ignorano l'esistenza?Perchè nessuno se ne preoccupa? Domande come altre mille a cui non sò dare risposta.
Carissimi CAVESI, vi prego di leggere questi bellissimi versi scritti nel 1908 da VITTORIA AGANOOR la quale aveva seguito tutte le emozioni delle quali la caccia è ricca, al tramonto la poetessa si trovava nella casa campestre del barone Abenante(la casa di caccia che oggi è in rovina in località Arco cammarese) e scrisse 56 versi di cui ne riporterò solo un passo, molto significativo che ci deve far riflettere su cosa stiamo perdendo giorno per giorno. Sul fondo della pagina trovate il link al file video, scaricatelo e guardatelo e fatelo vedere a tutti i vostri amici. Diffondete l'amore per la nostra città.
Son molte le rime in one
(dirà chi ben s'oppone),
ma un bricciolo non v'è d'ispirazione
in questo zibaldone,
Darei un pensiero,
se l'avessi, un impero;
darei per una frase indovinata
se l'avessi, uno scettro!
Mutiamo metro!
Arco addio, me ne vado;
come di grado in grado
si van perdendo quei lontani colli
nella nebbia leggera,
ogni festa si perde nella sera
del tempo che precipita!
LINK:
-> tasto destro->salva oggetto

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il popolo caprone e acefalo non deve farsi domande sui propri nobili natali!!
Deve pagare il parcheggio, deve esporre il ticket ben visibile sul cruscotto, deve fare tanta spesa all'interspar e soprattutto....nunnaddacacucazz'!!!

Signori.
A questo è giunta ed a molto peggio è destinata ormai la nostra Città....