domenica, ottobre 29, 2006

Sambenedettese - Cavese

Pareggia la Cavese, in quel di Sambenedetto.Gli aquilotti hanno giocato a viso aperto mettendo in seria difficoltà la difesa avversaria . Un pareggio che conferma la forza della Cavese che và letteralmente a comandare sui campi delle squadre avversarie,purtroppo il goal non è arrivato ma siamo comunque soddisfatti della prestazione,avanti così. Nelle immagini la sintesi dell'incontro

sabato, ottobre 28, 2006

Gli antichi mestieri Cavesi- Le Industrie Tessili -

Una delle industrie o meglio l'arte che ha contribuito a far conoscere Cava nel vecchio continente è stata quella della tessitura della tela e della seta, nella nostra città infatti si sviluppo già in epoca borbonica una spiccata abilità nel tessere la tela tanto che le industrie de la Cava erano conosciute in tutto il Regno delle due Sicilie; vi erano già nel 500' oltre 20 "opifici" che avevano la loro sede nella stessa abitazione delle famiglie che li gestivano in particolare vi era un'industria della seta dei D'Abemante, quattro dei De Adinolfi, una dei De Anna,una dei De Bongiorno, tre dei Cantarella, tre dei Crescenzo, una dei Ferrara, una dei Ferrario, una dei Fusco, una dei Gagliardi, due dei Genoino.Erano davvero altri tempi fatti di passione e dedizione per il lavoro, e la cosa più significativa è che si erano raggiunti livelli d'eccellenza utilizzando mezzi semplici e risorse limitate,mi raccontavano i miei nonni che per rendere le tele candide nella frazione di Santa Lucia esse venivano lavate nella Cavaiola, si proprio il torrente che affluisce nel Sarno, il fiume più inquinato d'Europa.Vi erano molte industrie tessili della lana, del lino e della canapa con parecchie piccole industrie sussidiarie come fabbriche di telai e di pettini, tintorie di matasse, filatorie di bambagia, candeggiatrici, cardatrici ecc., delle quali l'ultima eco si è spenta più quaranta anni fà.Così come circa quaranta anni fà a MILANO si spense l'ultima insegna di un negozio che portava ancora la scritta di "TELE della CAVA"


Purtroppo tale arte cavense dall'inizio del '900 ha subito un lento e progressivo declino, complice la diffusione dei telai automatici installati negli opifici dei territori limitrofi a quelli cavesi ne ha sancito la scomparsa. Anche le note storiche che ci sono pervenute sono davvero limitate, di conseguenza nessuno ricorda più un mestiere che ha contribuito in maniera determinante allo sviluppo de la Cava.
Se qualcuno è in possesso di materiale sull'industria tessile a Cava e vuole aiutarmi ad approfondire l'argomento gliene sarei davvero grato, potete scrivermi giovannipetrolini@yahoo.it oppure lasciarmi un commento

mercoledì, ottobre 25, 2006

Gli antichi mestieri Cavesi-La Lavorazione dello Spago-

Connessa con l’industria dell’agricoltura e con l’arte marinara, sorse e si sviluppò nella vallata cavese l’industria dello spago, i cui prodotti servivano particolarmente ai marinai sia per la confezione delle reti da pesca, sia per le sartie delle navi. Anch’essa deve ritenersi antica quanto l’arte della navigazione. I cavesi dell’entroterra, dediti alla pastorizia ed all’agricoltura, dovettero, per necessità, imparare l’arte di preparare gli spaghi e le funi per i cavesi delle marine, cioè per i cetaresi e raitesi. Si racconta che nel 1400-1500 si stabilì a S. Lucia di Cava un tessitore, proveniente forse da Prato che con un aspio portato dalla sua città d’origine, cominciò a filare la canapa e a fare la corda in questa zona.



Così sorse il sistema tradizionale della torcitura degli spaghi... Su di una striscia di terra di metri tre per cinquanta ogni famiglia contadina impiantò il suo “ filaturo “, consistente in due impianti sistemati ad ognuno degli estremi della striscia di terreno. In uno si faceva girare una ruota che fungeva da motrice per dei piccoli rocchetti montati su di un legno a forma di croce da cui si dipanavano per tutta la lunghezza del filatoio i capi di spago che andavano ad unirsi in un punto fisso all’altro impianto (costituito da una “caldarella “ da muratore al quale era legato un ago piegato da cui partiva l’intreccio vero e proprio). Per controllare il regolare attorcigliamento i fili di spago erano fatti passare tra i buchi di un piccolo blocco di legno chiamato “ pigna “ , questo blocco veniva fatto avanzare lentamente verso la ruota. La lavorazione di S. Lucia era conosciuta sino al 1960 su tutti i mercati nazionali, e pure internazionali, giacchè era una lavorazione specializzata.Con il tramonto della canapa nel 1960 la lavorazione si è andata trasformando da manuale ad industriale. Nel giardino della famiglia Lambiase ove in passato trovavano lavoro 26 famiglie, attualmente girano solo due ruote. In S. Lucia ha assunto rilevanza nazionale l’industria dello spago della famiglia Lamberti, attrezzata con macchinari modernissimi ed all’avanguardia capaci di produrre più di 1000 chilogrammi al giorno di corde, non più di canapa ma di nylon ed altre fibre sintetiche.

domenica, ottobre 22, 2006

Cavese - Giulianova

Vittoria per la Cavese sul Giulianova, una partita non giocata benissimo dalla Cavese infatti dopo un infuocato quarto d'ora iniziale la Cavese è sembrata smarrita e poco organizzata , non si è visto il bel gioco avvolgente degli aquilotti. Tre punti che comunque fanno tanto morale, un inedito Sandokan Ercolano nel ruolo di rigorista che con un rigore da manuale chiude il risultato sul 3 a 1 per gli aquilotti.Ancora complimenti alla terna arbitrale soprattutto ai guardalinee che riceveranno a casa un buono per un vaffanculo gratuito. In anteprima le immagini del tifo al Lamberti:


La sintesi dell'incontro:

venerdì, ottobre 20, 2006

Gli Antichi Mestieri Cavesi -La manifattura Tabacchi-

In ogni famiglia di Cava almeno un componente vi ha lavorato contribuendo alla sua crescita ed affermazione nel panorama nazionale,la Manifattura dei Tabacchi di Cava in oltre un secolo ha costituito l'azienda più importante per qualità del prodotto, per occasioni di lavoro e in generale, per l'economia cittadina, rispecchiando la profonda operosità del popolo cavese che nel bel mezzo di una crisi dell'industria tessile ,molto florida in passato nella nostra vallata,la quale ridusse in povertà i cavesi che "vivevano del telaio", fù capace di portare a Cava sia la coltivazione che la lavorazione del tabacco consentendo alla città di ritornare al benessere di cui aveva sempre goduto.La manifattura ha rappresentato anche una tappa fondamentale per quel che riguarda il cambiamento delle abitudini e l'emancipazione delle donne che per la prima volta escono di casa ed hanno un lavoro regolarmente retribuito ed uno stipendio. Dopo un secolo di vita una nuova crisi colpì la manifattura cavese ma la città con forza e compattezza ha saputo evitare il triste epilogo della sua chiusura segno della generale consapevolezza dell'incidenza di tale produzione nella vitalità stessa della nostra zona.Nell'epoca della globalizzazione e dell'automazione la manifattura sembra aver trovato nuovo splendore nelle produzioni di nicchia ,anche se resta la nostalgia per i fasti del passato, per il suono della sirena della fabbrica, e delle fabbricaiole e degli operai che uscivano. Per approfondimenti vi rimando alla pubblicazione"Fumi & Profumi" Storia del Tabacco a Cava de' Tirreni a cura di Beatrice Sparano,2004. Disponibile nella Biblioteca Comunale



NOTE STORICHE

La coltivazione del tabacco ha in Cava de’ Tirreni una tradizione che risale a quasi due secoli. Dalle cronache si sa che fu Gioacchino Murat ad introdurre la coltivazione del tabacco nel Regno di Napoli. Nel 1810,. Una legge infatti di quel periodo invitava i coloni della Terra di Lavoro e del Salernitano alla coltura dell’erbasanta, evidenziandone i vantaggi cospicui e sicuri. Sotto i Borboni ci furono delle innovazioni: la produzione del tabacco diventò monopolio di Stato e fu limitata ai territori circostanti i comuni di Salerno e Cava. Alcuni anni dopo venne escluso anche il territorio di Salerno.L’economia di Cava ne ebbe grande vantaggio.Con la scomparsa dei Borboni dal Regno di Napoli, non cessò né fu interrotta la coltivazione del tabacco a Cava, anzi fu incrementata. Nel 1844 la Manifattura dei SS. Apostoli di Napoli, per carenza i locali, individuò nel Comune di Cava la sede donea per la costruzione di una sua succursale per a lavorazione dell’erbasanta. La consegna del tabacco veniva fatta dalla manifattura di Cava , la quale risale al 1845, quando la manifattura dei SS. Apostoli di Napoli, per carenza di locali, propose una succursale per la lavorazione dell’erbasanta. Un anno dopo, la costruzione era già pronta. Era dipinta in rosso, come in rosso era dipinta la palazzina di fronte, abitazione del Direttore. Nel 1871 venne autorizzata la coltivazione del tabacco per il fumo accanto a quella da fiuto. Pertanto si resero necessari locali più capaci per raccoglierne i prodotti. Fu fittata all’Agenzia il Conservatorio di S. Maria del Rifugio, che era adibito a caserma per il battaglione di fanteria distaccato a Cava.


martedì, ottobre 17, 2006

Gli Antichi Mestieri Cavesi - L'arte della ceramica-

Con questo post nasce un percorso attraverso il quale andremo alla scoperta degli antichi mestieri e delle arti di Cava de' Tirreni. La prima puntata è dedicata all'antica arte ceramica da sempre presente sul nostro territorio ed oggi grazie alla sua forte valorizzazione a livello europeo si impone come caratteristica distintiva della nostra città. Cava de' Tirreni è tra i 33 comuni italiani facente parte della Associazione Italiana Città della Ceramica (AICC)




NOTE STORICHE
Nei Secoli XV e XVI, mentre per l’industria del cotto si distinsero gli abitanti del Cilento, dove abbondavano i giacimenti di creta grossolana per la fabbricazione di tegole e mattoni, i cavesi emersero, specialmente a mezzo di quelli di Vietri, con l’arte della ceramica (va ricordato che all’epoca Vietri faceva parte del comprensorio cavese). Antica, però, fu l’arte della creta a Cava; Gli etruschi,fondatori di Marcina, erano soprattutto dei cretaioli, ad essi si dovrebbe rapportare l’origine dell’arte della creta nella valle Metelliana. E’ da supporre che i vietresi già dediti all’arte della creta, avessero appreso direttamente dai cretaioli dell’isola di Maiorca nel Mediterraneo occidentale l’arte della maiolica. La ceramica prese il nome di maiolica appunto da quell’isola, perché ivi sorse l’uso di rivestire i manufatti di creta con una patina impermeabile, incorruttibile e variamente colorata. I vietresi appresero a maiolicare anche i loro manufatti di creta quando, imbarcati sulle navi della Badia dei Benedettini (che nella baia di Vietri avevano il loro porto naturale) ebbero, dopo il 1000,continui contatti con quell’isola spagnola. Nel secolo XVI l’arte della creta fu perfezionata mediante l’uso del tornio e l’impiego di molti colori.Venne scoperto l’uso della vernice a smalto di stagno che fece rinomate le maioliche di Faenza, sì da far chiamare faenze tutte le maioliche, anche di altri siti, e faenzere le fabbriche di ceramica. I ceramisti vietresi producevano anche oggetti cosiddetti siciliani (vasi per alici, vasi da notte, piatti ed altri utensili) e la produzione di tali oggetti d’arte si era mantenuta segreta fino al nostro secolo tanto che non è stato più possibile individuare gli ingredienti con i quali i passati ceramisti erano riusciti a creare piastrelle ed altri manufatti che erano dei veri capolavori. Nella chiesa di S. Michele ad Anacapri vi è un famoso pavimento raffigurane il Paradiso terrestre, fabbricato a Vietri nel 1619; Nella sua colorazione spicca quel giallo, chiamato per l’appunto vietrese, che i moderni si sforzano di imitare. Un forte impulso alla rinascita dell’arte della ceramica artistica a Vietri è stato dato da Irene Kowaliska che è stata, a cavallo tra gli anni 20 e 30,un’antesignana della rinascita dell’arte della ceramica artistica a Vietri al tempo che è stato designato come “Periodo Tedesco”. Attualmente la ceramica vietrese e con essa quella di Cava che ne rivendica le comuni radici sono tra le più rinomate e ricercate a livello mondiale. La perfezione dei manufatti, i caratteristici colori e l’originalità dei singoli pezzi le rendono uniche ed ineguagliabili.

lunedì, ottobre 16, 2006

Martina - Cavese

Che questo doveva essere un campionato difficile per la Cavese lo si sapeva già dal lontano aprile scorso quando si aprirono le porte della C1 dopo 20 anni; che la Lega ci volesse far passare per la trafila come sempre non è assolutamente corretto , d'altronde non abbiamo santi a Roma (orgogliosi di non averne), ma che ogni domenica si trasformi in un test sulla resistenza dei nervi beh questo non lo accettiamo oggi si è rasentato il ridicolo , ma come si fanno a dare 6+2 minuti di recupero? Calcoli alla mano i minuti di recupero non superavano 3 minuti , ma purtroppo il copione che è stato consegnato all'arbitro sicuramente riportava la seguente postilla : Il triplice fischio non deve essere dato se la squadra del Martina non è in una situazione di vantaggio o al limite di pareggio.Secondo me il calcio moderno assume sempre più le sembianze di Hollywood , ci saranno sempre i buoni ed i cattivi, chi comanda e chi esegue. Tali episodi non fanno altro che esasperare le coscienze per indurci una trappola architettata nelle stanze dei bottoni con lo scopo di punire la nostra Cavese. Ormai siamo dei sorvegliati speciali ,loro aspettano solo il momento opportuno per tirare il grilletto.
Nel video la sintesi della gara:


Ringraziamo il poliedrico ammiraglio Satellitare per le immagini

venerdì, ottobre 13, 2006

Consumismo Globale

Dire che i tempi sono cambiati è uno dei luoghi comuni che più comune non c'è, purtroppo è maledettamente vero , ed il cambiamento come sempre porta con sè il bello ed il brutto , non voglio fare nè il moralista nè il conservatore tantomeno il rivoluzionario però stamattina mentre ero in macchina ho sentito alla radio una lettera sul consumismo globale che mi ha fatto molto pensare. Leggetela oppure ascoltatela nel video vi lascerà con un bel punto interrogativo interiore.





Consumismo universale

Il paradosso del nostro tempo nella storia è che abbiamo edifici sempre più
alti, ma moralità più basse, autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.
Spendiamo di più, ma abbiamo meno, comperiamo di più, ma godiamo meno.
Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole, più comodità, ma meno
tempo.Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso, più conoscenza, ma meno
giudizio, più esperienza, e ancor più problemi, più medicine, ma meno
benessere.Beviamo troppo, fumiamo troppo, spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo
poco, guidiamo troppo veloci e ci arrabbiamo, facciamo le ore piccole e
ci alziamo stanchi, vediamo troppa TV e preghiamo di rado.
Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà, ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco e odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere, ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.
Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo ad attraversare la
strada per incontrare un nuovo vicino di casa.
Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.
Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori.
Abbiamo pulito l'aria, ma inquinato l'anima.
Abbiamo dominato l'atomo, ma non i pregiudizi.
Scriviamo di più, ma impariamo meno.
Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo computer più grandi per contenere più informazioni, per
Produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.
Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta, grandi uomini e
piccoli caratteri, ricchi profitti e povere relazioni.
Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi, case più belle ma famiglie
distrutte.Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e getta, della
moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei corpi trasparenti e
delle pillole che possono farti fare di tutto, dal rallegrarti al calmarti,all'ucciderti.
E' un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina e niente in magazzino.
Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa lettera, e in cui
puoi scegliere di condividere queste considerazioni con altri, o di
cancellarle. Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno che ti guarda
dal basso in soggezione, perchè quella piccola persona presto crescerà e
lascerà il tuo fianco.Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perchè non saranno con
te per sempre.Ricordati di dire "ti amo" a chi ami, ma soprattutto pensalo.
Un bacio e un abbraccio possono curare ferite nel profondo dell'anima.
Dedica tempo all'amore, dedica tempo alla conversazione, e dedica tempo per
condividere i pensieri preziosi della tua mente.
E RICORDA SEMPRE: la vita non si misura da quanti respiri facciamo, ma
Dai momenti che ci tolgono il respiro.
Se non manderai questa e-mail ad almeno 10 persone non fa niente .
L'importante è che almeno tu rifletta con me.

George Carlin
Rolando Bacci

martedì, ottobre 10, 2006

Cavaisthecity incontra l'arte Peruviana di Omar Vite

Vi presento il mio amico Omar Vite, graphic designer, e docente di giornalismo digitale nella Facoltà di Scienze e Arti della Comunicazione della Pontificia Università Cattolica del Perù. Nello slide show alcuni dei suoi stupendi lavori che sono parte di un progetto di illustrazione sugli stili di vita a Lima.


Il suo blog l'ho scoperto per caso trovando al suo interno dei lavori davvero stupendi vi invito a visitarlo insieme ad un altro blog quienlasentiende.blogspot.com in cui trovate i disegni dello slide show.

Nel caso che il filmato si blocchi mentre è in riproduzione, mettetelo in pausa ed aspettate che carichi completamente o anche fino ad un terzo, praticamente vedrete la linea rossa del player completarsi fino ad occuparne tutta la lunghezza.

domenica, ottobre 08, 2006

Cavese - Gallipoli

Finisce a reti inviolate la partita contro i galletti, un pareggio che sta stretto alla Cavese specialmente per quanto visto durante la prima frazione di gioco. Un grosso vaffanculo và all'arbitro,(io il piatto di ceramica glielo avrei spaccato in testa a fine partita). Nel video la sintesi della partita e le immagini dello spettacolo messo in scena sugli spalti dal popolo bianco blu, davvero una partita d'altri tempi. Comm ' è bell a C1

sabato, ottobre 07, 2006

Aggiornamento previsioni

Aggiornamento delle previsioni per il 23 dicembre a cura del nostro meteorologo satellitare

mercoledì, ottobre 04, 2006

I murales perduti di Cava de' Tirreni

Nel dizionario della lingua italiana alla parola arte corrisponde il seguente significato.
-ARTE: Ogni forma di attività dell'uomo frutto del suo talento e della sua capacità espressiva, praticata con mezzi differenti.
Nell'immaginario collettivo però quando si parla di arte si pensa subito a quadri, statue, monumenti ,musei e gallerie "deserte". Non tutti, anzi credo pochi penseranno a quelle opere d'arte che non si trovano in nessuna galleria d'arte o museo piuttosto che collezioni personali; quelle opere che non hanno autori famosi, che sono costate fatica ,sudore , soldi e qualche denuncia. Si sono proprio i murales ,forme d'arte, che fanno della strada la loro galleria e dei passanti i loro visitatori non paganti. Il loro nemico principale è il tempo che inesorabilmente li cancella e restano solo nei ricordi della gente e nel cuore di chi li ha fatti.Nello slideshow i murales più belli fatti nella nostra città.



Nel caso che il filmato si blocchi mentre è in riproduzione, mettetelo in pausa ed aspettate che carichi completamente o anche fino ad un terzo, praticamente vedrete la linea rossa del player completarsi fino ad occuparne tutta la lunghezza.

martedì, ottobre 03, 2006

Bentornato amocava.blogspot.com


Dopo un periodo di assenza dal web ritorna il blog amocava, in effetti la sua esistenza non è mai venuta meno ma è andata solo in background. Alla nuova redazione di amocava faccio un grosso in bocca al lupo e spero in una attiva e proficua collaborazione tra tutti i blog che parlano di Cava affinchè il silenzio mediatico che ci viene imposto dalle TV calamare e dalla cattiva informazione che viene fatta dai nostri cronisti sia sedata e possa nascere un polo dei blog che racconteranno quello che davvero succede nella valle metelliana stando lontano sia da un lato che
dall'altro. L'indirizzo lo conoscete ma per chi l'avesse dimenticato:

www.amocava.blogspot.com

domenica, ottobre 01, 2006

Ternana - Cavese

Finisce 0-0 la prima della Ternana al Liberati. Di fronte la Cavese, squadra entusiasta, neo promossa dalla serie C2 lo scorso anno. Stesso sentimento dimostrato dai 500 caldissini tifosi che hanno incitato la formazione di Campilongo dal primo all'ultimo minuto.

Dicono di noi da ternanacalcio.com
I rossoverdi si presentano in campo con due novità, Lucioni in difesa, autore di una buonissima prestazione e Manoni a centrocampo. Per lui il giudizio resta sospeso in attesa che prenda confidenza con i compagni e migliori la condizione fisica.
Caldo a parte, le due formazioni non hanno offerto un gioco spumeggiante. Nel primo tempo i ritmi restano blandi, alla mezz'ora Ginestra si oppone a Romondini, il più dinamico e pericoloso dei suoi, quindi otto minuti più tardi è Tozzi Borsoi, oggi poco servito, che prova a fare tutto da solo e dopo una bella azione prolungata calcia al lato della porta difesa da Mancinelli.
Nella ripresa è la Cavese a produrre più gioco, mettendo la Ternana alle corde, ma la poca efficacia conclusiva e l'ottimo Ginestra non permettono di muovere il tabellino.
Al 27' escono anche i padroni di casa, percussione centrale di Di Deo che subisce fallo al limite dell'area, da dietro arriva Perna il cui tiro è ribattuto in angolo.
Al 32' ci prova Tarantino su calcio di punizione, ma il tiro potente finisce al lato, stessa sorte per la conclusione, a tempo ormai scaduto, di Tozzi Borsoi (47').
Finisce così 0-0 e per i rossoverdi all'uscita dal campo, applausi, che di questi tempi non è poco.