lunedì, dicembre 31, 2007

Un anno di CAVESE - Part one-

di Vincenzo Paliotto
Il 2007 rimarrà, comunque, per la storia della Cavese un anno importante ed indimenticabile. Credo che pochi altri momenti sotto il profilo emotivo potranno eguagliare quelli vissuti il 3 giugno scorso nel catino del Simonetta Lamberti, quando la Cavese, guidata da uno straordinario gruppo di ragazzi, aveva di fatto raggiunto la finalissima per la Serie B, svanita, come tutti sappiamo, soltanto per un gol subito negli ultimi istanti del tempo di recupero. Un destino amaro e sfortunato, che probabilmente da sempre si accanisce nei confronti delle fortune della nostra amata casacca aquilotta. Tuttavia, il sogno sfumato soltanto al minuto 95 non sminuisce i contorni di un campionato giocato ad altissimi livelli, in cui la Cavese ha messo praticamente in riga tutte le avversarie di turno. Un sogno nato e cementatosi intorno al grande dolore ed al grande ricordo legato a Catello Mari, in nome del quale la squadra ha giocato un campionato diremmo quasi irripetibile........continua su cavese.it

Gli scatti più belli di quest'anno in uno speciale movie in 2 parti,nella prima, dal derby dell'Arechi , al 3 giugno contro il Foggia.


giovedì, dicembre 27, 2007

Donato il Logo all' Abbazia Benedettina

Comunicato Stampa LOGO ABBAZIA BENEDETTINA Cava de' Tirreni

Scartato dal concorso per il logo del Millennio, il marchio realizzato dallo studio -l’Albero- di Cava de’ Tirreni trova una collocazione ugualmente importante e sicuramente di assoluto prestigio. Il progetto è stato infatti donato dall’agenzia cavese alla comunità monastica di Cava de’Tirreni che potrà utilizzarlo come logo della millenaria Badia, senza fermarsi ai soli festeggiamenti per il millennio. Alla cerimonia di consegna, svoltasi Giovedì 27 dicembre 2007 presso la Badia Benedettina di Cava de’Tirreni, fortemente voluta da don Leone Morinelli responsabile della Biblioteca Benedettina, oltre che a Giuseppe Senatore e Raffaele Lodato dello studio l’Albero erano presenti: l’Abate S.E. Bendetto Maria Chianetta, don Gennaro Lo Schiavo priore claustrale dell’Abbazia Benedettina, ed il prof. Dante Sergio in rappresentanza della Soprintendenza per i BAP-PSAE di Salerno e Avellino.
Ispirato al grande tesoro delle miniature, custodite presso la Badia Bendettina, il logo realizzato raffigura un Libro aperto all’interno del quale è rappresentata l’iconografia più importante dell’intero patrimonio dello scriptorium cavense: la consegna all’Abate Balsamo (reggente del monastero dal 1208 al 1232) del rinomato Codice “De Septem Sigillis” da parte del Monaco Benedetto da Bari. Il Dotto Monaco inginocchiato ai piedi dell’Abate è rappresentato con due teste incappucciate sovrapposte, la prima (sopra) dal volto giovanile, la seconda (sotto) con faccia di vecchio incorniciata da capelli e barba a significare che la ponderosa opera sull’Apocalisse è il frutto della fatica di tutta la sua vita.
La dicitura “Abbazia Benedettina - Cava de’ Tirreni”, anche nella sua disposizione circolare, è riproposta in un carattere ricostruito sullo stile beneventano usato tra l’ XI e il XIII Secolo la cui fattura è visibile in tutte le opere conservate all’interno del Monastero appartenenti allo stesso periodo storico.
La colorazione dell’illustrazione rispecchia fedelmente la tavola originale, simbolo assoluto della miniatura medievale, esposta nei più grandi musei del mondo. Per quanto concerne i colori utilizzati per il fondo della pagine (il giallo ed il rosso), sono un chiaro richiamo ai colori storici di Cava de’ Tirreni che deve la sua nascita alla fondazione della millenaria Badia.
Ulteriori informazioni sul sito: www.lalberocom.it

lunedì, dicembre 24, 2007

Buon NATALE a tutti

Tanti Auguri di Buon NATALE
Giovanni

CAVESE 1 - Cittadella 1

La Cavese non va oltre l’ 1-1 in casa contro un ottimo Cittadella, ma per la squadra di Ammazzalorso il punto in classifica conquistato può dirsi tranquillamente più guadagnato che perso. Il tecnico di origini argentine ha riproposto lo stesso schieramento che gli aveva permesso di espugnare Sesto San Giovanni, ma ha trovato di fronte un Cittadella per nulla rinunciatario, ma anzi molto combattivo in difesa e propositivo nella metà campo avversaria...da CAVESE.IT.

Le foto_Petrolini della giornata con la sequenza del rigore.




venerdì, dicembre 14, 2007

La foto della Settimana - La marcia degli ombrelloni -

Un vecchio detto, ripetuto ogni anno in questo giorno da mia nonna, diceva: A Santa Lucia nu' pass i gallin, a Sant' Aniello nu' pass i vitello,il detto si riferisce al fatto che a partire da oggi ,il giorno comincerà ad allungarsi, infatti dopo il solstizio d'inverno, cioè quando il Sole raggiungerà la sua minima declinazione, le ore di luce aumenteranno sensibilmente e non solo della durata di un piccolo passo. Dal 21 dicembre inizierà la ripida salita verso la bella stagione, oggi ancora lontana. Gli ombrelloni già sono in marcia

lunedì, dicembre 10, 2007

CAVESE 2 - Padova 2

Cavese e Padova disputano una gara molto bella sul terreno del Lamberti ed alla fine si dividono la posta in palio dopo un avvincente testa a testa. Peccato che il direttore di gara, il signor Johannes Donati di Ravenna, l’abbia pesantemente condizionata con le sue decisioni ed i suoi interventi in alcune circostanze addirittura clamorosi. Sia gli aquilotti che i veneti lamentavano delle assenze importanti: i biancoblù quelle di Nocerino e Riccio,i patavini quelle di Baù e Muzzi. Ammazzalorso ha optato per tre innesti importanti dal primo minuto. Panarelli infatti si è posizionato sulla corsia difensiva destra, Catalano a centrocampo in cabina di regia e Aquino in attacco a far da spalla ad Ercolano. ()da CAVESE.IT

Le
foto_Petrolini con i due goal della Cavese.


mercoledì, dicembre 05, 2007

Una viaggiatrice dell'800

E' Paolina Craven, scrittrice, che pose a sua residenza una villa palazziata di Castagneto, lasciando testimonianze sui luoghi che la circondano.
"Mi sono stabilita nella parte più remota, più pittoresca e completamente solitaria de la Cava. Benedico il Signore per questo luogo appartato in uno scenario naturale così splendido... Godrò di tutto il fascino che questo paese incantevole ha per me come se fosse volontà sua, né lascerò che i miei pensieri vadano verso altri sogni... "

Così annotava nell'800 la scrittrice Pao­lina Craven testimoniando la sua permanenza nella nostra città ed il profondo legame d'amore che con essa aveva stabilito. Fin dal primo impatto, era stata affascinata dall'incantevole paesaggio della vallata metelliana, tanto da acqui­stare poi una villa, nei pressi di Casta­gneto, per trascorrervi la villeggiatura dal 1858 al 1872. Paolina Craven era di origine francese e sposò nel 1834 August Craven, funzionario dell'ambasciata britannica a Napoli.
Dopo una serie di lutti familiari tornò a Napoli si stabilì poi a Cava. Data la sua sensibilità e l'apertura dei cittadini, il suo inserimento nell'ambiente cavese fu facile, anche grazie al legame che stabili con la famiglia Filangieri, in par­ticolare con Giovanna e con la carissima Teresa, alla quale fu molto vicina anche nei momenti decisivi, sia quando le morì la piccola figlia, sia nella fase della sua reazione al dolore, quando fece costruire a Napoli primo Ospedale per l'As­sistenza ai bambini. L'episodio, oltre che nei libri, è stato raccontato in un recente, suggestivo cortometraggio, realizzato dal cavese Francesco Puccio. Su queste basi relazionali e sfruttando la sua naturale abilità nello scrivere.
Paolina riuscì a descrivere con precisione, pathos e grande capacità di coinvolgi­mento, panorami, passeggiate, abitanti, ambienti. Nelle sue parole, le bellezze del nostro paesaggio sono sempre pre­senti: dal primo arrivo a Cava all'ultimo momento di addio ai monti, come se in questi luoghi avesse ritrovato la sua pace spirituale.Questa tranquillità la portò a stabilire la sua dimora fra quei monti a lei tanto cari, dove allestì un vero e proprio "cenacolo" letterario frequentato da artisti importanti, quali Giuseppe Cam­pagna, il duca Maddaloni, il Caracciolo di Bella, Alfonso Casanova. D'altra parte, tra letterati si trovava bene, essendo lei stessa una affermata scrittrice, autrice, tra l'altro, di racconti e romanzi noti ed apprezzati. La Craven rimase nella casa di Castagneto fino al 1872. Poi il marito ebbe un tracollo finanziario e dovettero vendere la villa, rinunciando alla villeg­giatura cavese, per ritornare in Francia, a Parigi. In una delle ultime sere del 1870 trascorse per l'ultima volta a Ca­stagneto, Paolina scrisse: ''Queste sono le ultime righe che scriverò a Castagneto'' Le sto scrivendo adesso vicino alla mia finestra, guardando su ogni tanto per ammirare la bellezza,della luce sulla montagna". Mori a Boury nel 1891, dopo una vec­chiaia costellata di dolori e malattie. Paolina Craven ha lasciato un grande segno del suo passaggio a Cava, non solo perle sue doti intellettive e letterarie, ma anche per la sua sensibilità e dispo­nibilità umana e la sua filantropia. Fu costante infatti il suo impegno nell'esercizio della carità: raccoglieva ragazzi poveri dalla strada e li assumeva al suo servizio o curava l'alfabetizzazione dei suoi giovani domestici.
E Cava l'ha ripagata, regalandole un foscoliano spicchio di immortalità nella nostra memoria, intitolandole quel tratto di strada che, attraversando Castagneto, dalla statale giunge sino al rione Casa Cinque.


di Emilia Vitolo da "IL LAVORO TIRRENO" novembre 2007