venerdì, settembre 26, 2008

La foto della Settimana - L'epitaffio del Resicco-

La città di Cava de'Tirreni aveva all' ingresso nord e sud del Borgo due epigrafi sotto di esse c'erano due grandi fontane. Nel 1600 venne costruita un nuovo tratto della strada Regia e fu costruito un ponte per migliorare la circolazione. In questa zona esisteva il fiume Secco o Resicco, che si immette nel fiume Contrapone, un fiumicello che nasce dal Monte Finestra scende da Passiano e si immette nella Cavaiola. Si costruì questo ponte perché, con le violenti piogge, il fiume si ingrossava ed era rischioso attraversare il ponticello di legno esistente.L'ampliamento del ponte fu voluto da don Juan Alonso Pimentel de Herrera e fu accompagnato dalla costruzione di una fontana e di un abbeveratoio. La costruzione è fatta di blocchi squadrati in pietra grigia, lese bugnate con capitelli dorici, triglifi, con un timpano triangolare con pinnacoli con sfere, scudi araldici del re Filippo III e del Duca di Benevento, grandi volute laterali. Per ricordare questa costruzione fu eretto un monumento con un'iscrizione detta Epitaffio dove si legge che, mentre regnava Filippo III, per pubblica utilità e beneficio dei viaggiatori, fu costruito il ponte sul Resicco: era l'anno 1609. Il monumento è rimasto quasi uguale, mancano la fontana e l'abbeveratoio. L'epigrafe dice: Philippo III regnante ad pubblicum commeantium usum atq. Comodi ill.mus ed excell.mus D. Io Alph. Pimentel Herrera Benevent Come set Dux prorege pontem resiccum dictum erigenhum curavit anno D.ni MDCVIIII. (Sotto il Regno di Filippo III, l'Illustrissimo ed eccellentissimo Juan Carlos Pimentel de Herrera, conte di Benevento e vicerè, nell'anno del Signore 1609 fece costruire il ponte detto del Resiccco per pubblica utilità e beneficio dei viaggiatori) Questa epigrafe è un esempio di come, attraverso dei monumenti, possiamo conoscere un po' di storia della nostra città. Non tutti, infatti, passando avanti ad un monumento o ad una lapide, con i quali si è fatta l'abitudine del quotidiano, si soffermano a leggere e a capire quanta importanza possa avere per la conoscenza del territorio.




di Emilia Vitolo
da "IL LAVORO TIRRENO" di luglio

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