L'inceneritore di Cava de' Tirreni fù costruito nel 1973 alla "località fiume" a meno di 1 km dal centro della frazione di Santa Lucia. Sebbene fù utilizzato soltanto dal 1975 ai primi mesi del 1978, in circa 3 anni di attività "U' Bruciatore" come veniva chiamato il mostro mangia rifiuti sparse nell'aria tonnellate di sostanze tossiche, dalla diossina alle polveri sottili passando per una non precisata quantità di ossidi ed acidi. A questa massiccia dose di inquinanti,fecero purtroppo seguito malattie e decessi di molti abitanti della zona che inconsapevolmente quando i due forni dell'impianto erano in funzione continuavano a svolgere le proprie attività agricole respirando i fumi tossici, inoltre le sostanze volatili si depositavano sulla frutta e sulla verdura contaminandola. Dai racconti delle persone ho potuto apprendere l'infernale scenario che si presentava ai loro occhi; infatti mi dicevano che dalle due ciminiere usciva un denso fumo nero e dal cielo cadeva una pioggia di rifiuti incendiati. Il funzionamento di questi impianti era tanto semplice quanto spaventoso, infatti la combustione dei rifiuti veniva avviata per mezzo di bruciatori a gasolio introducendo nei forni una certa quantità di RSU indifferenziati mescolati con pezzi di gomma e pneumatici per aumentare la temperatura e risparmiare combustibile. I fumi che si sviluppavano a rigore dovevano essere depurati per abbattere le particelle di particolato, ma evidentemente nell'impianto di Cava, mancavano tutti gli accorgimenti tecnici per evitare l'emissione di gas tossici. Inoltre delle scorie della combustone se ne sono perse le tracce magari sono sotterrate proprio sotto i miei piedi. Sebbene sia chiuso ormai da più di 30 anni, nessuno se ne cura anzì si è pensato bene di utilizzarlo come base su cui installare le antenne per le telecomunicazioni, ma non si è mai parlato di bonificarlo, o meglio non se ne mai parlato in assoluto. Io che ci passo davanti ogni giorno, ho deciso di ritrarlo in questo reportage, anche per conoscere da vicino, il boia che ha spezzato la vita di persone a me vicine.
Cliccando sulle miniature potete accedere alla visione del report fotografico:
La testimonianza di Antonio:
ero piccolo, i miei insieme ai miei nonni producevano tabacco e filavano ancora la canapa (quella vera con la "rota") per ottenere spago e funi (per gli armatori del porto di salerno). Avevamo ancora pergolati di uva, dove d'estate si "inpilava" il tabacco a mano, foglia per foglia, "nzerta" dopo "nzerta". Le mani la sera erano azzeccate di quella sostanza nera del tabacco, una resina che sembra "nero afgano". Un giorno entro' in funzione quell'"eco" mostro, "abbascie u scumm" di santa lucia. Ricordo che a casa gia' se ne parlava con terrore, se non erro era venuto pure Abbro a rassicurare il vicinato. In un baleno, dopo poke ore di funzionamento, l'aria era talmente densa che fummo costretti ad evacuare. Sulle coltivazioni del vicinato (insieme alle nostre) una schifosa patina di fuliggine nera e pestilenziale, si posava sulle enormi e belle foglie di tabacco. Sull'uva, sul tetto, sugli animali. Ricordo la disperazione e il volto depresso di mio nonno, e di papa' vedendo funzionare quel mostro fumante. Ci volevano le mascherine. Quando si capì che tutto stava in ginicchio e quale demente disegno criminale, aveva partorito quel bruciatore; tutto si fermo', ma da allora ancora oggi, qualcuno porta i segni irreversibili, di quella breve e assoluta follia.
17 commenti:
Caro Petro,
ho letto con attenzione e con rabbia questo bellissimo approfondimento su un "reperto storico" abbandonato a se stesso.
Hai fatto un ottimo lavoro, anzi bisogna continaure a dcumentarci e a documentare su queste cose accadute e che accadono sotto i nostri occhi. Come possiamo capire il problema dei rifiuti non è nato con Bassolino e compagnia cantando, ma ha origini più lontane ma della stessa entità. Cioè gente di merda.
Grazie Enzo, dobbiamo mettercela tutta per rendere questa città un luogo migliore.
STRIPPOLI
grande..grande..grande. Mi sono sempre chiesto cosa era rimasto dentro questa sorta di struttura da campo di concentramento...
GRANDISSIMIO PETROLINI
Anche io mi sono sempre chiesto che cosa ci fosse all'interno di quel "mostro"...
Aspettando le foto di verona
LaMinaccia
ero piccolo, i miei insieme ai miei nonni producevano tabacco e filavano ancora la canapa (quella vera con la "rota") per ottenere spago e funi (per gli armatori del porto di salerno). Avevamo ancora pergolati di uva, dove d'estate si "inpilava" il tabacco a mano, foglia per foglia, "nzerta" dopo "nzerta". Le mani la sera erano azzeccate di quella sostanza nera del tabacco, una resina che sembra "nero afgano". Un giorno entro' in funzione quell'"eco" mostro, "abbascie u scumm" di santa lucia. Ricordo che a casa gia' se ne parlava con terrore, se non erro era venuto pure Abbro a rassicurare il vicinato. In un baleno, dopo poke ore di funzionamento, l'aria era talmente densa che fummo costretti ad evacuare. Sulle coltivazioni del vicinato (insieme alle nostre) una schifosa patina di fuliggine nera e pestilenziale, si posava sulle enormi e belle foglie di tabacco. Sull'uva, sul tetto, sugli animali. Ricordo la disperazione e il volto depresso di mio nonno, e di papa' vedendo funzionare quel mostro fumante. Ci volevano le mascherine. Quando si capì che tutto stava in ginicchio e quale demente disegno criminale, aveva partorito quel bruciatore; tutto si fermo', ma da allora ancora oggi, qualcuno porta i segni irreversibili, di quella breve e assoluta follia.
Dedichiamo le piazze a chi le merita.
Saluti e complimenti Petro (una volta a Santa Lucia ci stava un'economia florida di tabacco, spago, funi; vecchie maestrie tutte perse)
SOLO LA CAVESE
io manderei il tutto a striscia la notizia...perche' non li contatti,cosi facciamo capire un po' a tutti gli italiani perche' la gente della campania e' ESASPERATA da questi politici di MONNEZZA!
Credo che sia una buona idea, ringrazio tutti ed in particolare Antonio per la sua testimonianza; chissà se qualcuno ha mai fotografato l'inceneritore in funzione. Se avete altre informazioni scrivetemi. Grazie
Anch'io,come penso tanti altri,ho letto con sgomento la storia del "bruciatore"!
Questo tuo lavoro mi ha fulminato.
E poi parliamo dei tumori a Cava...
secondo me questa faccenda merita di essere ulteriormente approfondita,e anche io,se riusciro' a trovare notizie,mi riprometto di continuare su questa storia terribilmente seria e tragica.
Complimenti,Giua'!
Complimenti per reportage...volevo chiederti una cosa, ma è possibile entrare? tu come sei entrato? c'è qualkuno che lo "custodisce"? o è abbandonato a se stesso??
Ciao e grazie del tuo tempo...!!
Ciao Giovanni, come avrai notato non scrivo piu' la mia opinione su siti dedicati a Cava o alla Cavese. Mi ero ripromesso di farti i complimenti di persona al telefono o per strada, ma e' giusto dirti pubblicamente: BRAVISSIMO!!!
Ultimo
PS Bravo anche ad Antonio per la sua testimonianza.
Robin,come vedi dalle foto l'ho passato al setaccio dai sotterranei all'ultimo piano. È stata una cosa molto forte,la tensione era altissima anche x l'atmosfera surreale che c'è li dentro,ci si può entrare ma è meglio starne lontani. Ormai è abbandonato a se stesso e da questo proviene la mia rabbia,li dentro ci sono ancora veleni,ancora spazzatura, non e possibile che non sia prevista alcuna bonifica.
Mi rivolgo a te, come a tutti, se avete notizie, documenti, o quant'altro riguardo a questo disastro dimenticato inviatemi il materiale ,per me questa storia non finisce qui, si và fino in fondo,
ultimomontefinestra sentiamoci, perché vorrei parlarti di persona di questa inchiesta.
Solo grazie a chi vuol bene alla nostra città si può costruire un futuro decente.
Sono in England. Appena rientro ci organizziamo.
A presto
Ultimo
Se vuoi posso scrivere un pezzo sul "Giornale di Cava" e sul "Castello" per far conoscere a chi non sa di questa vergogna che sta a "2 passi" dal COMUNE. Fammi sapere che ne pensi...Alla prossima
Penso che sia un'ottima idea, magari così qualcuno può darci maggiori informazioni in modo da vederci più chiaro in questa vicenda. Se mi invii una mail ti posso madare anche un dossier fatto sull'inceneritore di Sacca Fisola (Venezia) che per caratteristiche è simile a quello di Cava; la differenza è che l'impianto lagunare è stato bonificato e qui invece è diventato "palo" per le antenne.
Grazie
mail: giovannipetrolini@yahoo.it
Ecco la mia email: pizar1986@libero.it aspetto tue notizie...ciao e alla prossima...
Nella frazione Santa Lucia sorge dimenticato l'inceneritore più bello che c'è. Dimenticato da tutti, ma non dai residenti che da anni cercano di capire se é solo un inceneritore dimenticato o un'architettura di qualità. Probabilmente, entrambi: un inceneritore di qualità dimenticato... mi sembra strano però che gli addetti alla cultura cittadina non abbiano pensato già di usarlo per qualche mostra (di qualità), ma mai dire mai!
E pensare che qualche tempo fa, dopo mesi, praticamente nello stesso punto veniva inaugurato il ponte di qualità...
Petro, mi è arrivata la mail...la settimana proxima c'è la riunione del Giornale e lo farò presente...se mi viene qualke altra cosa in mente...t faccio sapere....ciao ROBIN Hood
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