di Vincenzo Paliotto
Nella serata del 20 febbraio i Negrita dominano sul palcoscenico del PalaPartenope di Fuorigrotta, infiammando il pubblico napoletano accorso in buon numero ad applaudire la performance della formazione di origini aretine. I Negrita, guidati da un inesauribile Pau, al secolo Paolo Bruni, si producono in uno spettacolo senza soste di oltre due ore, ripercorrendo tappa dopo tappa la loro già lunga e nobile storia musicale, estrapolando pezzi da ogni loro lavoro. In ogni atomo, L’Uomo sogna di volare, Hemingway e Mamamaè sono canzoni che non hanno età e che emozionano sempre per il loro ritmo e le loro parole. E’ una musica coinvolgente quella dei Negrita, non soltanto per il ritmo decisamente rock ed accelerato, ma anche per la bellezza di testi e la profondità delle parole che lascino il segno nei pensieri dei loro fans. Il pubblico partenopeo si appassiona ai Negrita ed anzi li sostiene e li spinge in un concerto sempre più avvincente e ballabile.
Pau dà, come logico, molto spazio alle canzoni dell’ultimo cd Helldorado, iniziando il concerto con Radio Conga, un pezzo gettonato su molte frequenze nazionali. I Negrita infiammano il pubblico non molto folto ma molto competente e caloroso con canzoni che hanno fatto la storia recente e passata del gruppo. Il leader della formazione aretina invita talvolta a ballare e talvolta a cantare la platea. Tuttavia, è nella seconda parte del concerto che il gruppo esprime il meglio del proprio repertorio con le canzoni Rotolando verso Sud, con un chiaro e logico richiamo alla città di Napoli, A modo mio, Sex, Ho imparato a sognare, Pioggia e Cambio, una canzone datata ma nel contenuto estremamente attuale. Infine con le presentazioni di rito il concerto si chiude con il pezzo Gioia infinita, che scalda il cuore del pubblico nel ricordo di una grande ed indimenticabile serata.
Pau dialoga molto con il pubblico invitandolo a riflettere si contenuti delle canzoni, ma raccontando anche le proprie emozioni, rimanendo positivamente colpito dal calore del pubblico partenopeo. Il cantante toscano ricorda che una volta ci era già stato al PalaPartenope, ma molti anni fa facendo da spalla ad uno del calibro di Jovanotti, una cosa da non poco conto. Anche se stasera il pubblico era tutto per loro una formazione rock dal gusto antico ma dalle idee nuove.
Le foto della serata:
Pau dà, come logico, molto spazio alle canzoni dell’ultimo cd Helldorado, iniziando il concerto con Radio Conga, un pezzo gettonato su molte frequenze nazionali. I Negrita infiammano il pubblico non molto folto ma molto competente e caloroso con canzoni che hanno fatto la storia recente e passata del gruppo. Il leader della formazione aretina invita talvolta a ballare e talvolta a cantare la platea. Tuttavia, è nella seconda parte del concerto che il gruppo esprime il meglio del proprio repertorio con le canzoni Rotolando verso Sud, con un chiaro e logico richiamo alla città di Napoli, A modo mio, Sex, Ho imparato a sognare, Pioggia e Cambio, una canzone datata ma nel contenuto estremamente attuale. Infine con le presentazioni di rito il concerto si chiude con il pezzo Gioia infinita, che scalda il cuore del pubblico nel ricordo di una grande ed indimenticabile serata.
Pau dialoga molto con il pubblico invitandolo a riflettere si contenuti delle canzoni, ma raccontando anche le proprie emozioni, rimanendo positivamente colpito dal calore del pubblico partenopeo. Il cantante toscano ricorda che una volta ci era già stato al PalaPartenope, ma molti anni fa facendo da spalla ad uno del calibro di Jovanotti, una cosa da non poco conto. Anche se stasera il pubblico era tutto per loro una formazione rock dal gusto antico ma dalle idee nuove.
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