sabato, novembre 17, 2007

Reportage -Quando i treni arrivavano a Cava-

Si apre con questo post un nuovo percorso fotografico che mira a rappresentare avvenimenti, luoghi, persone, della nostra città attraverso una serie di scatti rigorosamente eseguiti in bianco e nero. Una scelta non casuale quella di utilizzare la scala dei grigi , piuttosto che l'intera tavolozza cromatica dettata dalla necessità di voler rappresentare il forte contrasto che si crea anno dopo anno tra quello che fù, e quello che sarà del luogo dove viviamo, sempre più distante dalle radici dell' ormai lontano 1394.

Nel primo reportage, la stazione ferroviaria, una volta crocevia per merci e persone, ora un freddo luogo automatizzato in uno stato pietoso con le corse ridotte al lumicino ed il sintetizzatore che annuncia l'arrivo dell'affaticato regionale proveniente dalla ripida pendenza di Vietri sul Mare, oltre questo, Terra di nessuno.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Petrolini,

non potevi avere un inizio migliore con questa nuova rassegna fotografica. La stazione FS di Cava de' Tirreni è veramente una schifezza ed anche il suo servizio.
Non puoi andare da nessuna parte se non a Napoli o a Salerno, con tutti i disagi possibili di questo mondo.
Inoltre i pendolari che lavorano a Napoli sono decisamente maltrattati: si paga tanto e non sai neanche quando arrivi. Sempre che all'improvviso non sopprimono il treno che ti interessa per andare a lavorare.
Triste dirlo, ma dal punto di vista ferroviario Cava de' Tirreni è un paese del terzo mondo.

Unknown ha detto...

Maron Giovà ... che foto !!!

Eccezionali, belle.
Colori unici ... prospettive accattivanti!

Questa si che é Arte Fotografica!