giovedì, dicembre 14, 2006

Al peggio non c'è mai fine

Al peggio non c'è mai fine,ora ci si mettono pure i negozi a deturpare il centro storico, complimenti per la scelta di colori , di "chiara ispirazione medioevale".Quali sorprese ci sono ancora in serbo , gli archi color verde acido?Che si stia costruendo un "Punk Corner"!!!!!

11 commenti:

Anonimo ha detto...

grande Petrolini!!!
ormai sul corso manca solo un sexyshop... poi siamo al completo!

Anonimo ha detto...

da: http://www.aedon.mulino.it

Decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490

Testo unico delle disposizioni legislative
in materia di beni culturali e ambientali,
a norma dell'articolo 1 della legge 8 ottobre 1997, n. 352

(pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27 dicembre 1999, n. 302 - Suppl. ord. n. 229)

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Art. 151 - Alterazione dello stato dei luoghi

Legge 29 giugno 1939, n. 1497, art. 7; decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, art. 82, commi 1 e 2 e comma 9, aggiunto dal decreto legge 27 giugno 1985, n. 312, convertito con modificazioni nella legge 8 agosto 1985, n. 431, art. 1)

1. I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di beni ambientali inclusi negli elenchi pubblicati a norma dell'articolo 140 o dell'articolo 144 o nelle categorie elencate all'articolo 146 non possono distruggerli né introdurvi modificazioni, che rechino pregiudizio a quel loro esteriore aspetto che è oggetto di protezione.

2. I proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo dei beni indicati al comma 1, hanno l'obbligo di sottoporre alla Regione i progetti delle opere di qualunque genere che intendano eseguire, al fine di ottenerne la preventiva autorizzazione.

3. L'autorizzazione è rilasciata o negata entro il termine perentorio di sessanta giorni.

4. Le regioni danno immediata comunicazione delle autorizzazioni rilasciate alla competente soprintendenza, trasmettendo contestualmente la relativa documentazione. Il Ministero può in ogni caso annullare, con provvedimento motivato, l'autorizzazione regionale entro i sessanta giorni successivi alla ricezione della relativa comunicazione.

5. Decorso inutilmente il termine indicato al comma 3, nei successivi trenta giorni è data facoltà agli interessati di richiedere l'autorizzazione al Ministero che si pronuncia entro il termine di sessanta giorni dalla data di ricevimento della richiesta. L'istanza, corredata da triplice copia del progetto di realizzazione dei lavori e da tutta la relativa documentazione, è presentata alla competente soprintendenza e ne è data comunicazione alla Regione.


Art. 152 - Interventi non soggetti ad autorizzazione

(Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, art. 82, commi 8 e 12 aggiunti dal decreto legge 27 giugno 1985, n. 312, convertito con modificazioni nella legge 8 agosto 1985, n. 431, art. 1)

1. Non è richiesta l'autorizzazione prescritta dall'articolo 151:

a) per gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico e di restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l'aspetto esteriore degli edifici;

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verrebbe da chiedersi, ma chi li ha autorizzati?

Anonimo ha detto...

NON HO CAPITO DALLE IMMAGINE(A PARTE IL COLORE CHE SEMBRA VIOLA)COSA HA DI STRANO QUESTO NEGOZIO?POTETE SPIEGARMELO?

cavese doc ha detto...

carta canta

Anonimo ha detto...

CAVESE DOC,CHE SIGNIFICA "CARTA CANTA"???

cavese doc ha detto...

MI riferisco al decreto Decreto legislativo di cui sopra
Postato da toti

cavese doc ha detto...

E' proprio il colore viola

Anonimo ha detto...

se ci fosse un sexy shop??
quale sarebbe il problema??? bah!!?!?!
ESistono ancora persone come te...perciò stamm nguaiat
Toti68 il medioevo t'aspetta comprati una macchina del tempo!!

cavese doc ha detto...

Che ci mettano pure il sexy shop, il problema è che siamo nel centro storico non puoi verniciare le porte viola e che!!!

Anonimo ha detto...

anonimo... se hai bisogno di un vibratore formato gigante per i tuoi pruriti anali.. non è detto che ti debbano x forza inguaiare un centro storico con un "sexyshop"... lo puoi aprire tranquillamente in una strada piu' "degna"...
uhm..
forse mi sbaglio sai?
con tutta la munnezza e la merda di cane che c'è sul corso... forse hai ragione, potrebbero metterci anke qualke centro di benessere anale per i "simpatici" come te e magari, oltre al sexyshop, le varie signorine dell'est presenti.. potrebbero esporre i propri tabelloni pubblicitari con tariffari, nel caso ti venisse la voglia di tornare sulla retta via sessuale!
è una questione di decenza, ma evidentemente a te manca.

P.S. se me lo permetti.. prendo il tuo tornatene al medievo come un complimento :)

Anonimo ha detto...

Ben venga pure il sexy shop, ma che sia di buon gusto....
Qua si fa un negozio di un colore orrendo!!
E gravagnuolo che fa?
Non lo ha visto?
Ah già.
Quello va piano piano...

La città di qualità...
bah!